La paura dei ragni in casa

di Arianna Pisconti

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Purtroppo c'è questo diffuso ribrezzo nei confronti dei ragni che, invece, sono animali affascinanti e degni di osservazione per la loro sorprendente etologia.

 Disprezzo e ribrezzo diventano paura quando incontriamo questi piccoli animali nelle nostre case. Accade spesso di sentire affermazioni del tipo “il ragno correva verso di me” oppure “ho paura che mi salgano addosso mentre dormo” etc… Sono pensieri dettati dalla fantasia della paura. La poca informazione a riguardo e, soprattutto, la diffusione di informazioni non scientifiche alimentano una paura che non è giustificata e che, a volte, diventa una vera ossessione che spinge anche il più aracnofobico ad avvicinarsi armato di fotocamera per chiedere poi l’identificazione, convinto di avere in casa il più pericoloso dei ragni.

Tra le varie affermazioni, però, capita anche di sentire “non mi disturbano e mangiano le zanzare”. Questo già potrebbe essere un approccio migliore: i ragni sono nostri “alleati” perché, come già detto, tengono sotto controllo le popolazioni di insetti nelle nostre case, in giardino e nelle nostre campagne.

 In casa i ragni abitano, generalmente, le zone da noi poco frequentate, infatti, capita talvolta di verderli fuggire al riparo quando spostiamo i mobili durante le pulizie domestiche.

 Quelli a cui tutti siamo abituati forse perché, già dall’infanzia, abbiamo imparato a classificare come innocui al punto che ne accettiamo passivamente la presenza negli angoli del soffitto, soprattutto in cantina, sono i ragni "papà gambalunga" o "ragni ballerini".

Sopra: Pholcus phalangioides. Accanto il piccolissimo Oecobius sp. con i suoi  2-3 mm

Altri ragni costruiscono disordinate ragnatele come questa piccola Steatoda triangulosa trovata al riparo in un sottovaso.

 

 

Comunque, i nostri coinquilini sono discreti e innocui, sia quelli più piccoli dietro ai mobili sia quelli più grandi negli angoli bui, nelle crepe dei muri o tra la legna. In linea generale, sono femmine stanziali che non abbandonano la tela, però può accadere di veder gironzolare per casa qualche maschio in cerca della partner.

 L’unico ragno che possiamo incontrare all’interno delle nostre abitazioni e che possiede un veleno attivo sull’uomo e di rilevanza medica è Loxosceles rufescens, chiamato comunemente ragno violino.

 

Sopra: femmina trovata in natura sotto un masso

sopra: maschio trovato in casa e catturato con un barattolo

Come si evince dalle foto è un ragno poco appariscente, bruno e con una macchia scura “a forma di violino” sul prosoma. In Salento lo possiamo ritrovare sia in natura sotto i sassi ma anche all’interno delle abitazioni, nelle zone poco illuminate, sgabuzzini, dietro mobili o quadri, etc. Nella maggioranza dei casi il morso si risolve con effetti minori, ma è stato documentato in alcuni individui che il veleno di questi ragni è in grado di provocare necrosi cutanea anche grave. Quindi, essendo una delle poche specie il cui morso può dare risvolti poco piacevoli, è importante saperlo riconoscere e prestare le dovute attenzioni se lo si rinviene in casa, specie quando il ritrovamento conta numerosi individui.

 I ragni, come già detto, non attaccano l’uomo, però può capitare una sfortunata morsicatura se accidentalmente li “schiacciamo” contro la pelle. La frequenza degli incidenti (che sono comunque rari) possiamo diminuirla con le dovute attenzioni: “guardare sempre dove mettiamo le mani” e ad esempio scuotere gli indumenti che non si utilizzano da tempo e che i ragni (o altri animali) potrebbero aver usato come rifugio.

 Occasionalmente anche ragni del genere Cheiracanthium possono entrare nelle nostre abitazioni, ad esempio, tramite le verdure di campagna o dell’orto. Il veleno di questi ragni ha effetti rilevanti sull’uomo, come segnalato per C. punctorium e C. mildei in letteratura medica: dolore acuto, prurito, arrossamenti e probabili successive lesioni necrotiche.

 Quello che vedete nella foto sottostante è stato trovato nel lavandino mentre si pulivano erbe di campagna, catturato con un bicchiere e lasciato in un campo incolto.

 

Il colore dell’addome varia dal verde pallido al giallo crema con una banda longitudinale tendente al bruno-rossastro. Anche la zona cefalica tende al rosso ed il maschio, a differenza della femmina, presenta dei cheliceri ben evidenti. Possiamo trovarli in campi e prati dove costruiscono rifugi, a forma di sacco, all’apice dei fili d’erba più alti, da qui l’appellativo“ragni dal sacco giallo”.

  Si ricorda ancora una volta che i morsi di ragno sono episodi rari, sporadici, del tutto accidentali e che le conseguenze dipendono, ovviamente, anche dalla sensibilità individuale al veleno, discorso esteso a punture e morsi di qualsiasi artropode.

 E si sottolinea che lo scopo di questo articolo non è quello di creare inutili allarmismi, né quello di fornire un manuale di identificazione (d'altronde un occhio preso dal panico facilmente confonde le specie) ma quello di diffondere e promuovere la conoscenza per educare alla convivenza con questi piccoli animali. Le paure possiamo affrontarle solo con la consapevolezza di ciò che vive intorno a noi.

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