La nitidezza, alcuni consigli
Per un macro fotografo la nitidezza in un immagine è tutto in quanto permette di apprezzare ogni dettaglio del soggetto.
Ma spesso molti, nonostante ottime attrezzature, non riescono a far emergere tutta la nitidezza possibile dai loro mezzi. Così ho pensato di condividere queste informazioni , ovviamente non è la trattazione definitiva sull’argomento, ma solo ciò che l’esperienza mi ha fatto capire.
Credo che la mancanza di nitidezza si associata a tre situazioni tipo: il micro-mosso, problemi ottici, post-elaborazione errata.
Il micro-mosso: è il mio vero incubo ! E’ molto frequente, capita di vedere uno scatto nel monitor della fotocamera è sembra tutto a posto , ma poi a casa guardando la stessa immagine più grande si vede il difetto. Così d’abitudine nel monitor controllo non solo l’esposizione/composizione ma effettuo un forte ingrandimento per essere sicuro di non aver sbagliato. Si potrebbe pensare che con il treppiedi tutto sia risolto, ma non è così. Bisogna fare attenzione a molti fattori che induco il micro mosso: il vento ( pochi rimedi e tanta frustrazione !), le vibrazioni trasmesse dalle nostre mani ( uso l’autoscatto con alzo preventivo della specchio), il soggetto si muove ( provate a chiedergli di stare fermo !). Naturalmente a mano libera a questi problemi si aggiunge quello legato al tempo di scatto, c’è la regola dell’inverso della focale che aiuta ( con un 200mm usare un 1/200, con un 300mm usare un 1/300 e così via) ma non è valida per tutti ( provate a chiederlo a chi soffre di Parkison !) Un buon rimedio è quello di alzare gli Iso e direi senz’altro che è meglio un immagine un po’ rumorosa che affetta da micro mosso.
Problemi ottici: l’obiettivo che usiamo è fondamentale per la nitidezza, ma diciamo la verità è difficile che una foto sia priva di un apprezzabile nitidezza solo per colpa dell’ottica. Non esistono più i fondi di bottiglia che restituiscono foto inguardabili; per le compatte è un po’ diverso perché con un solo obiettivo devono fare tutto e spesso non riescono a fare ottime macro a meno che non si usi un accessorio specifico. Più spesso il problema vero è una corretta messa a fuoco ( maf di seguito) e la scelta del diaframma giusto. Per la maf bisogna dire che ci vuole tanta pazienza quanto esperienza, le mani ed gli occhi devono lavorare bene insieme perché l’autofocus non sempre è la scelta migliore. Quando uso il treppiedi la cosa è un tantino più semplice, uso un oculare ingranditore che lascio sempre montato sulla fotocamera, spesso mi avvalgo del Live Wiev con ingrandimento della zona interessata ed infine per gli aggiustamenti fini uso una slitta micrometrica. A mano libera, se non sono al massimo dell’ingrandimento, muovo la ghiera dell’obiettivo avanti e indietro fino a capire bene il punto preciso di fuoco e allora scatto. Oppure più spesso muovo tutto la fotocamera avanti ed indietro per cercare una maf più precisa, naturalmente vale sempre la regola di essere paralleli tra il soggetto ed il sensore per sfruttare al massimo la profondità di campo ( pdc di seguito) disponibile. È qui entra in gioco la scelta del diaframma, a parte l’uso creativo della pdc, è vero che tutti gli obiettivi rendono meglio con un diaframma tra f 8- f 16 che tra l’altro ci garantisco una sufficiente pdc per compensare anche qualche piccolo errore di maf e rendere nitido tutto il soggetto ( quando è possibile). Anche qui non credo che dobbiamo aver paura di alzare gli iso perché è meglio togliere un po’ di rumore che creare nitidezza che non esiste.
Post produzione: quando sono passato al digitale sono rimasto di stucco vedendo i primi scatti. Erano, anzi sono, tutti abbastanza morbidi, in particolare scattando in raw, ma basta davvero poco ed un po’ di esperienza e tutta la nitidezza disponibile emerge senza difficoltà. Ma evidentemente non tutti hanno imparato e “spremere” i propri file visto che spesso proprio l’elaborazione digitale invece di aggiungere nitidezza la toglie. Per esempio il caso più frequente è quello dei crop o ritaglio, in fin dei conti con pochi clic si ottiene un forte ingrandimento ma non ci si rende conto che un crop troppo spinto fa ingigantire ogni minimo difetto. Cosa diversa è invece fare un piccolo ritaglio per inquadrare, raddrizzare meglio o per passare dal formato tradizionale a quello quadrato. Quindi meglio non esagerare con i ritagli e limitarsi a tagliare poco, e soprattutto essere critici nell’osservare il risultato finale. Un altro caso frequente di elaborazione sbagliata è l’applicazione della maschera di contrasto (mdc di seguito), sembra un controsenso ma quando applichiamo questo potente filtro per aumentare la nitidezza, spesso la diminuiamo. Infatti la mdc se usata in eccesso crea degli artefatti e soprattutto si “mangia” i dettagli più fini creando davvero un disastro. Come procedura conviene fare tutti gli interventi di elaborazione ( livelli, colore ecc.) sul file alla massima risoluzione, poi in base all’uso che ne vogliamo fare bisogna ridimensionare il file alle dimensioni necessarie ( per esempio 29,7cm x21 cm a 300 dpi se vogliamo stampare un A4, o molto più piccola per il web ) e applicare la mdc come ultimo intervento. Personalmente ho notato che il filtro “contrasta migliore” è più adatto alle foto per il web, infatti ha un opzione che si chiama “sfocatura con lente” decisamente migliorativa rispetto alla classica mdc, più adatta alle foto più grandi.
Comunque prima di tutto conviene crearsi dei punti di riferimento per capire effettivamente quanto possiamo aspettarci dalla nostra attrezzatura. Personalmente uso fare delle prove per capire di quanta nitidezza è capace un dato obiettivo, ho usato spesso delle banconote perché contengo una serie di dettagli molto piccoli capaci di far capire abbastanza bene quanta nitidezza è effettivamente disponibile.
Come vedete i fattori che contribuiscono al raggiungimento della massima nitidezza non sono pochi, ma se desideriamo ottenere il massimo non possiamo sottovalutarli.
Naturalmente ho solo voluto condividere la mia esperienza, non fare un manuale sull’argomento, quindi spero di essere stato utile.
Un saluto e tutti.