a cura di Rossella Baldacconi
Il Mar Piccolo racchiude un gran numero di specie aliene introdotte principalmente grazie all’intenso traffico navale che interessa la città di Taranto. Gli organismi alloctoni vengono trasportati dalle grandi navi militari e mercantili all’interno delle acque di zavorra o, per quanto riguarda le specie sessili, sulle porzioni sommerse delle imbarcazioni. Una volta giunti nel nostro mare, la maggior parte degli alieni soccombe perché non trova condizioni idonee alla sopravvivenza, ma una piccola parte sopravvive e può riprodursi generando popolazioni consistenti che possono rappresentare un pericolo per le comunità marine nostrane.
Nel Mar Piccolo, alcune specie aliene (descritte di seguito), si sono ormai insediate e moltiplicate a dismisura creando popolazioni molto stabili e costituite da un gran numero di esemplari. Gli alieni tolgono spazio vitale e risorse alimentari alle specie nostrane con cui competono. Inoltre, sono favoriti dalle temperature sempre più alte del bacino e dalla mancanza dei predatori naturali che nei luoghi d’origine mantengono sotto controllo la grandezza delle popolazioni.
Attualmente la specie che sta letteralmente invadendo il primo seno del Mar Piccolo è l'anellide polichete Branchiomma bairdi originario dei Caraibi, presente anche nel Mar Grande. Tra i molluschi, il nudibranchio Melibe viridis è osservabile ormai ovunque, sui fondi molli poco profondi, tra le alghe o le piante marine, sui pali della mitilicoltura e le altre strutture artificiali sommerse. L'ostrica perlifera, Pinctada radiata, è un nuovo arrivo presente nel Mar Piccolo da circa un anno ma è già diventata molto comune e mostra un tasso di crescita della conchiglia molto rapido. Infine, la spugna Paraleucilla magna e le ascidie aliene continuano a popolare il bacino nonostante siano presenti nel Mar Piccolo già da molti anni.
Ancora non è del tutto chiaro l’impatto prodotto dagli organismi alloctoni sulla comunità marina del Mar Piccolo, non è noto se la presenza degli alieni possa provocare nella peggiore delle ipotesi una perdita della biodiversità autoctona, ma sarebbe in ogni caso auspicabile impedire l’arrivo di nuovi alieni trattando le acque di zavorra delle navi che entrano nella rada del Mar Grande o obbligando a scaricarle a largo della città e limitando in questo modo la possibilità di nuove invasioni.
Grande spugna a forma di tubo o irregolare con numerose pieghe e tubicini più piccoli provvisti di un osculo sull’apice. Il colore è bianco o crema, la consistenza è molto friabile e si sgretola facilmente. Raggiunge 40 cm di altezza. È una spugna aliena atlantica, originaria delle coste meridionali del Brasile. Nel Mar Piccolo cresce sui pali della mitilicoltura e sulle cime, ma ricopre anche le valve dei mitili in allevamento.
Verme dal ciuffo branchiale poco appariscente, in genere giallo o verde con sottili striature chiare e con il tubo protettivo pergamenaceo. Può raggiungere l’altezza di 4-5 cm. È una specie aliena recentemente introdotta nel Golfo di Taranto, originaria del Mar dei Caraibi. Dal 2014 è presente anche nel primo seno del Mar Piccolo dove attualmente ha generato una popolazione gigantesca che ricopre i substrati artificiali e toglie spazio e risorse agli anellidi policheti nostrani come i meravigliosi Spirografi.
Branchiomma luctuosum
Verme dal vistoso ciuffo branchiale variamente colorato, dal bianco all’arancione, dal viola al rosso, e con il tubo protettivo pergamenaceo. Può raggiungere 12 cm di altezza. È una specie aliena di origine tropicale, attualmente diffusa in tutto il Mediterraneo. Nel Mar Piccolo si è ambientato così bene da creare popolazioni di migliaia di individui che crescono sui pali della mitilicoltura o sulle cime.
Melibe viridis
Nudibranchio dall’aspetto inconfondibile con il corpo ricoperto da grossi tubercoli e con grandi espansioni laterali simili ad ali. Depone ovature bianche avvolte a spirale. Può raggiungere la lunghezza di 20 cm. È in grado di nuotare e di amputarsi volontariamente le appendici per disorientare i predatori. È una specie aliena penetrata nel Mediterraneo dal Mar Rosso attraverso il canale di Suez. Nel Mar Piccolo è diventata molto comune sui fondi fangosi, nelle praterie e anche sui pali della mitilicoltura
Pinctada radiata
Bivalve con la conchiglia sottile e compressa, gialla, bruna o verdastra esternamente, madreperlacea internamente, provvista sulla superficie di espansioni strette e piatte che conferiscono un aspetto squamoso. È una specie aliena tropicale penetrata nel Mediterraneo dal Mar Rosso attraverso il canale di Suez. Nel Mar Piccolo è stata osservata a partire dal 2015 e attualmente è diventata molto comune.
Ascidia coloniale tondeggiante e gelatinosa. Il colore di fondo è arancione, marrone o viola con i sifoni dei singoli individui orlati di bianco. Il diametro della colonia raggiunge 10 cm. È una specie aliena originaria delle Isole Bermuda, introdotta accidentalmente nel Mar Piccolo dove cresce sui pali della mitilicoltura, sulle cime e su altri substrati artificiali.
Polyandrocarpa zorritensis
Ascidia coloniale che crea notevoli gruppi di centinaia di piccoli individui a forma di anfora, marroni con i sifoni striati di bianco. Gli ammassi possono raggiungere il diametro di 50 cm. È una specie aliena proveniente dal Perù e accidentalmente introdotta nel Mar Piccolo dove ricopre completamente interi pali della mitilicoltura e altri substrati artificiali privando dello spazio vitale gli animali nostrani.